Lo smart working in Italia viene ancora visto come un <<non lavoro>>
A quanto pare per essere riconosciuti come “lavoratori” è necessario fare ore di coda nel traffico o affrontare viaggi della speranza su mezzi perennemente in ritardo, è necessario alzarsi all’alba e rincasare con il buio, insomma un “lavoratore vero” non può avere tempo libero secondo la concezione comune.
Non ho percentuali da dichiarare ma sono certa che molti lavori, soprattutto nel settore web e digital, si potrebbero svolgere comodamente da remoto.
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Quali sono i vantaggi dello smart working?
- Ottimizzazione dei tempi di lavoro
- Tempo libero per hobby, formazione, socializzazione
- Riduzione del traffico (e dell’inquinamento)
- Buon umore e stress ridotto
D’altra parte mi chiedo se forse il problema non siano le aziende ma i lavoratori che spesso non danno prova di maturità nell’autonomia della gestione del tempo.
Beata te che lavori da casa
Quando cerco di spiegare a tutti il mio lavoro incontro uno scoglio di pregiudizi che mi ha portato a scrivere diversi post in merito, una delle frasi che di solito mi vengono rivolte è “beata te che lavori da casa e se c’è il sole puoi staccare tutto e andare al parco”. Beata me, sì. Ma forse fino ad un certo punto.
Non voglio dire che lavorare da casa abbia solo lati negativi, anzi ne ha anche di positivi ma ritengo sia proficuo solo per un periodo determinato, almeno per chi ha un carattere simile al mio. Tra i pro del lavorare da casa c’è sicuramente evitare il traffico e il caos dei mezzi negli orari di punta ma soprattutto il potersi gestire gli orari. Altro lato positivo che ritengo davvero interessante è che non è necessario essere sempre in tiro e con un look impeccabile (salvo videochiamate con i clienti!) e questo mi permette nei giorni “no” o in cui sono in ritardo di indossare semplicemente una tuta e un mollettone.
Un altro fattore da tenere in considerazione per me è stato il miglioramento della produttività, lavorare da casa infatti mi permette di produrre libera da costrizioni e valutando al meglio il mio umore e le scadenze senza dover sentire la pressione di colleghi.
5 lati negativi del lavorare da casa
- L’ufficio e la casa coincidono – questo non ti permette di svagarti e staccare la testa concentrandoti
- Ti prendi e ti prendono poco sul serio – la gente non capirà che anche se sei a casa stai lavorando
- Se hai delle scadenze non esistono le 9-18 – non si stacca mai davvero
- Spesso si tende a curarsi di meno – tute o addirittura pigiama diventano la nostra divisa di lavoro
- Poca socialità – i rapporti umani vengono quasi a mancare, ci si ritrova per lo più soli a casa in palazzi semi deserti
Smart working: come essere produttivi lavorando da remoto
- Punto la sveglia – nonostante molti pensino che lavorare da casa significhi “dormire fino a tardi” per me non è così, io sono molto produttiva la mattina e quindi punto intorno alle 7 la sveglia in modo da poter iniziare a lavorare intorno alle 8 / 8:30
- Mai più pigiama – tra gli obblighi che mi sono imposta c’è quello di vestirmi, non importa se a parte il mio gatto nessuno mi vedrà è importante per me curarmi
- Non si pranza al pc – questa è una regola che purtroppo infrango spesso ma nel pomeriggio ne pago le conseguenze. Staccare dalla scrivania, alzarsi e sgranchirsi le gambe e andare anche solo in cucina permette alla testa di riprendersi e concentrarsi al meglio nelle ore successive
- Pausa caffè – anche in questo caso come per il pranzo la cosa migliore da fare è alzarsi e sgranchirsi le gambe allontanandosi momentaneamente dal pc o dalla zona di lavoro
- Sì al coworking – cercate di non chiudervi in casa e non pensate al coworking solo come spazi costosi. Potete optare per bar che hanno zone apposite oppure biblioteche. Le zone in cui potete socializzare sono tante, è importante non isolarsi
- Fate attività fisica – anche solo una passeggiata di mezz’ora al giorno, non parlo di dieta o sport parlo proprio di benessere. Il corpo ha la necessità di stare all’aperto e sentire sulla pelle luce naturale
- Cercate corsi o attività di gruppo – tra i contro c’è quello della solitudine che può comportare anche una difficoltà a farsi conoscere e a incrociare clienti. La cosa migliore è girare per fiere di settore, eventi specifici o corsi per la formazione in modo da aggiornarsi periodicamente ma anche di avere un contatto umano (e ricorda di avere sempre i biglietti da visita con te!)